Caffè Letterario Umdi: Emozioni come la pioggia a Bojano

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Caffè Letterario Umdi: Emozioni come la pioggia a Bojano

 

Un mondo d’italiani, con il Centro studi Agorà, il Servizio Civile Nazionale, Ippocrates, Molise Noblesse e il Comune di Bojano, per una iniziativa che intende riportare in auge i Salotti Letterari. Un Caffè Letterario che si fa spettacolo: teatro, danza, bel canto, musica, lettere in un caleidoscopio di emozioni.

“Si tolse gli stivali, che iniziarono a riempirsi di pioggia (…) Alzata la testa verso il cielo, lasciò che le gocce le cadessero sul viso..” Quale metafora migliore della pioggia per descrivere l’animo umano. Tristezza, solitudine, ma anche voglia di lottare, credere in se stessi. Il romanzo di Sabrina Izzi, “Anche la pioggia nelle scarpe”, sarà protagonista dell’evento che si terrà Mercoledì 27 dicembre 2017 nell’aula universitaria di Palazzo Colagrosso alle ore 18.30. Un Caffè Letterario che si fa spettacolo: teatro, danza, bel canto, musica, lettere in un caleidoscopio di emozioni. Il Caffè Letterario Turchese è un idea di Mina Cappussi organizzato da Centro Studi Agorà e il quotidiano UMDI Un Mondo d’Italiani con Regione Molise Presidenza del Consiglio – Ippocatres – Molise Noblesse – Servizio Civile Nazionale – Casa Molise – Aitef – Comune di Bojano – Regione Molise-Patto per lo Sviluppo del Molise e rappresenta un connubio interessante, che lega istituzioni, organizzazioni di volontariato presenti sul territorio e un quotidiano internazionale che si è votato a quell’emigrazione italiana nel mondo che ha offerto il fianco, nel passato, a tutta una serie di discriminazioni (LEGGI QUI DEL DIZIONARIO ENCICLOPEDICO DELLE MIGRAZIONI ITALIANE NEL MONDO). I protagonisti dell’evento saranno: Angela Vitullo (relatore); l’esperto d’arte Gennaro Petrecca (conduttore); Mariagrazia Petti (narratrice); Vittorio Del Cioppo (attore); l’enologo Giuseppe Pirro (tenore) e Lucrezia Ciamarra (soprano). Tra i saluti delle istituzioni il consigliere regionale delegato della cultura, Nico Ioffredi. “I nostri Caffè Letterari – sottolinea la Cappussi – sono dei veri e propri Salotti Culturali. Tradizionalmente i salotti sono tenuti essenzialmente da donne spesso appartenenti all’alta borghesia: esse vantavano amicizie influenti e ospiti illustri in grado di elevare il livello della discussione. Il primo celebre salotto letterario parigino fu quello aperto da Catherine de Vivonne de Rambouillet marchesa de Rambouilet (1588-1665), e il salotto di Madame Geoffrin che invitava celebrità letterarie e filosofiche come Diderot, Marivaux, Grimm, Helvétius. Ma la storia pullula di decine e decine di donne “salottiere” che hanno indirizzato e diretto la cultura. Si ricordano quelle in Francia, Germania, Austria, Svizzera, Gran Bretagna, e in Italia, quelle di Firenze, Milano, Napoli, Roma e Venezia”. Appuntamento, dunque, giovedì 27 dicembre 2017, dalle 18.30, a Palazzo Colagrosso a Bojano. Ingresso libero a tutti.

La trama

È dagli immensi vigneti di Borgo dei Carpini che si diramano le storie di tre generazioni a confronto, appartenenti al nobile casato dei Ludovisi Belfiore. Tre generazioni che vivono vite completamente diverse, seppure unite dallo stesso desiderio di amare ed essere amate. Il capostipite della famiglia, don Armando, è a capo di un enorme impero economico nel mondo della produzione vinicola. E tra i filari d’uva della California, del Messico e della Toscana, si svolge la storia della famiglia, strettamente legata alle tre tenute La Soledad, El Paraiso e Borgo dei Carpini. I Ludovisi Belfiore si ritrovano in ogni momento a fare i conti con il proprio passato e, mentre Perla, la giovane intraprendente che, presto, col fratello Ari, prenderà le redini dell’importante azienda di famiglia, è stanca di una relazione noiosa e statica con un giovane avvocato fiorentino, si troverà costretta a scontrarsi con il proprio destino, legato a uno strano orologio, che romperà il legame stabile soffocato dalla quotidianità e dalle regole effimere imposte dall’aristocrazia e la porterà a continui viaggi nel passato, in cui appassionanti storie d’amore si alterneranno a eventi misteriosi e drammatici.

 

Sabrina Izzi nasce a Campobasso ma vive a Torella del Sannio. Già da bambina mostra spiccate attitudini verso l’arte, la poesia e la letteratura e, dopo aver conseguito la maturità classica, si iscrive alla facoltà di Scienze Umanistiche dell’Università degli Studi del Molise, dove frequenta il corso di Laurea in Scienze dei Beni Culturali e consegue la laurea con una tesi in Storia dell’Arte Moderna. Collabora con diversi quotidiani, non solo locali, per i quali redige articoli di cultura, attualità, ma anche di politica e cronaca. Per un periodo più o meno lungo, cura una rubrica d’arte sul quotidiano locale “I fatti del Nuovo Molise”, che va sotto il titolo “Finestre sull’arte”. Partecipa al Convegno Scientifico in occasione dei cinquant’anni dell’attività dell’Istituto Italiano dei Castelli (1964-2014), intitolato “Fortificazioni, Memoria, Paesaggio”, con un contributo notevole sotto il punto di vista della memoria culturale, in un territorio marginale e spesso dimenticato. Inizia a scrivere racconti dal 2009, quando, spinta dalla passione per l’arte e la scrittura, indaga nelle vite di quegli artisti che, pur facendo parte a pieno titolo della storia dell’arte, sono sempre rimasti nascosti al clamore pubblicitario della nostra epoca, e vi si accosta con piglio romantico, pubblicando le loro storie su diversi quotidiani locali. Nel 2015 inizia a scrivere i racconti raccolti nel suo primo libro L’ombra dei ricordi, pubblicato nel luglio del 2016.

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