Molise Noblesse al Castello di Fornelli

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Un Mondo d’Italiani in uno dei borghi più belli d’Italia, che ha dato i natali al nonno di Nancy Pelosi, leader del Partito Democratico Usa. Per Molise Noblesse Festival, Invito a castello, fra torri, mura, scorci, misteri. Conferenza di Franco Valente e visita guidata per i giovani in Servizio Civile a Bojano. Venerdì 3 novembre alle 10.00. Sì, il Molise esiste, ed è Nobile!

L’alcova di Carlo III di Borbone, re di Napoli, di Sicilia e di Spagna, che vi dimorò nel 1744, il borgo medievale di Fornelli, in provincia di Isernia, è protagonista dell’appuntamento odierno con il ciclo di conferenze ed eventi del Molise Noblesse Festival, chefarà tappa a Fornelli, uno dei Borghi più belli d’Italia, che ha dato i natali agli antenati di una delle personalità più in vista del mondo politico americano. Nicola Lombardi,   nato nel 1878, da Giovanni Lombardi e Antonietta Petrarca, è infatti il nonno materno di Nancy Pelosi, leader del Partito Democratico americano, presidente della Camera dei Rappresentanti degli Usa, figlia di Annunziata Lombardi e di Thomas D’Alessandro. Organizzato da Centro Studi Agorà con Un Mondo d’Italiani quotidiano internazionale, dal Comune di Fornelli, dai volontari del Servizio Civile di Bojano, l’evento si pone all’interno del progetto Molise Noblesse Festival – Movimento per la Grande Bellezza di una piccola Regione, che porta la firma di Mina Cappussie partenariati illustri, e vedrà la presenza dei volontari dei progetti Turchese Molise e Argento Campobasso di Agenzia Agorà. Alle 10.00 di venerdì 3 novembre, accoglienza in Municipio dei volontari in Servizio Civile di Bojano da parte del Sindaco, Giovanni Tedeschi, assessore Pasquale Lombardi, consigliere delegato al Centro Storico, Antonio Ottaviano. Il direttore UMDI, Mina Cappussi, illustrerà il progetto Molise Noblesse. Si entrerà nel vivo con l’attesa conferenza dell’Arch. Franco Valente, grande mattatore e divulgatore della storia e delle bellezze architettoniche del Molise.

“Il 10 ottobre 981 – spiega Valente – si concludeva il processo che Giovanni III, abate di S. Vincenzo al Volturno, aveva avviato contro il conte isernino Landolfo il Greco che aveva usurpato una serie di castelli di pertinenza del monastero vulturnense, tra i quali il castellum quod Vantra nominatur, quod dicitur Fornellu. Così finiva una delle tante vertenze che gli abati aprivano contro chiunque provasse ad introdursi nei territori da loro amministrati. Il centro urbano si arroccava attorno alla parte apicale di  quel colle che, secondo la tradizione longobarda, fu messo sotto la protezione di S. Michele”.

L’organizzazione è di Sabina e Franco Iadarola, Timmy Castaldi, i volontari delServizio Civile progetto Turchese e Argento Campobasso, mentre la grafica è di Massimiliano Rossi. Seguirà visita guidata a cura  dell’amministrazione comunale, tenuta da Ilaria Pilla e Celine D’Agostino dell’Infopoint turistico. Fornelli è stato edificato nel IX secolo, come dipendenza della vicina Badia di San Vincenzo al Volturno. Baronia, passata sotto molti feudatari, borgo-castello articolato in nuclei abitativi e palazzo del feudatario, circondati da mura e protetti da un fossato, contiene ancora oggi, all’interno delle mura, 7 torri risalenti al periodo normanno. Di Fornelli ha scritto il Ciarlanti “L’abate Giovanni fè venire dal contado di Valva (Sulmona) genti, parte delle quali pose al Fornello, per accrescervi abitatori.”

Molise Noblesse festival

“Molise Noblesse Festival – spiega Mina Cappussi che lo ha ideato – è un progetto che parte dal messaggio virale che da qualche anno ha portato l’attenzione sul “Molise che non esiste”, utilizzando a proprio vantaggio l’imprevista notorietà data alla regione. Ovvero, il Molise esiste ed è Nobile. Per tradizioni, per storia, per accoglienza, per bellezze naturali, per dignità del suo popolo, discendente dei fieri Sabini. E’ il Mito della nobiltà del Molise e di una Emigrazione riscattata da immagini stereotipate e obsolete. Un brand per la promozione del territorio”.

Mina Cappussi: una nuova identità del Molise, un brand

“Il Molise – prosegue la giornalista – può situarsi a pieno titolo nella rete internazionale della Cultura e dei Viaggi tra Storia, Memorie, Arte e Territori sul filo conduttore della nobiltà di una terra che ha un grande potenziale da sviluppare e lo fa con una serie di iniziative volte a costruire una memoria collettiva nel senso dell’appartenenza. Un Mondo d’Italiani lo fa attraverso ricerche e iniziative volte a valorizzare i personaggi storici e i talenti molisani, e a far conoscere i mille volti della regione, i paesi, le chiese, i castelli, le dimore storiche, i luoghi caratteristici, le tradizioni (anche attraverso esperienze sensoriali, percorsi d’arte, concerti, piece teatrale). Si vuole costruire una immagine suggestiva del Molise “La Grande Bellezza di una piccola Regione” che sia appetibile all’esterno; nonché gettare le basi per una lettura consapevole, dall’interno, da parte degli stessi molisani, della “nobiltà” del Molise autentico; sviluppare un focus sugli intellettuali molisani emigrati nell’ottica della valorizzazione del territorio attraverso la nobiltà delle genti molisane. Insomma, una nuova identità del Molise, un brand, da interiorizzare qui in regione e far veicolare alla comunità molisana all’estero. L’appuntamento a Fornelli fa parte di questo processo di ricostruzione della identità  della regione”.

I borghi più belli d’Italia

Il Club de I Borghi più belli d’Italia è nato nel marzo del 2001 su impulso della Consulta del Turismo dell’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (ANCI), con l’intentodi valorizzare il grande patrimonio di storia, arte, cultura, ambiente e tradizioni presente nei piccoli centri italiani che sono, per la grande parte, emarginati dai flussi dei visitatori e dei turisti. Sono infatti centinaia i piccoli “borghi d’Italia” che rischiano lo spopolamento ed il conseguente degrado a causa di una situazione di marginalità rispetto agli interessi economici che gravitano intorno al movimento turistico e commerciale. Il Club, dunque, si prefigge di garantire – attraverso la tutela, il recupero e la valorizzazione – il mantenimento di un patrimonio di monumenti e di memorie che altrimenti andrebbe irrimediabilmente perduto.

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